È in arrivo il continuous scroll: ecco come cambierà Google

Per chi occupa di SEO le SERP del motore di ricerca sono un elemento fondamentale. Un asset imprescindibile sia per quanto riguarda quello che fanno i competitors, sia più banalmente un modo per valutare l’efficacia delle attività intraprese da chi si occupa di posizionamento sui motori di ricerca. In che pagina delle serp si è posizionato il nostro sito? Se si è posizionato in prima pagina tutto bene, ma se si è posizionato dalla seconda in poi ecco allora che scatta la frustrazione. E se le pagine delle serp di Google sparissero? È quello che succederà con l’introduzione da mobile del continuous scroll. Ne parliamo insieme a Laura Musig esperta di posizionamento sui motori di ricerca a Udine.

In breve

Google ha deciso di sostituire la classica strutturazione a pagina delle serp con una nuova funzionalità chiamata continuos scroll, che per il momento verrà introdotta solo da mobile. In altre parole lo user scorrerà in continuo la pagina dei risultati fino a che non troverà in contenuto desiderato.

Lo statement arriva da Niru Anand Product Manager di Search. La filosofia dietro alla funzionalità dello scorrimento continuo è legata alla volontà di offrire una modalità di navigazione facile e moderna, in modo da rendere la ricerca da mobile più fluida ed intuitiva.

Quando un utente raggiungerà la sezione inferire della pagina delle serp sul suo dispositivo, verrà caricato automaticamente un nuovo set di risultati coerenti con la sua ricerca. Ovvero in pratica verranno caricati i risultati che, nell’attuale versione della serp, sarebbero disponibili sulla pagina successiva. Non si tratta però di un infinity scroll, perché verranno caricati i primi 40 risultati delle serp, dopo di che verrà proposta il pulsante “See more” che consentirà di continuare la navigazione tra le ulteriori pagine posizionate.

Come funziona lo scorrimento continuo delle SERP di Google

Questa nuova funzionalità è stata introdotta a metà ottobre su buona parte delle query in inglese sui dispositivi negli USA e verrà estesa ad altri paesi ed altre lingue a partire dall’anno prossimo. Tra le varie motivazioni che hanno portato a questa scelta c’è stata l’osservazione del fatto che certi utenti, nell’ambito delle loro ricerche sono disposti a spingersi fino alla quarta pagina di risultati (40 risultati guarda caso). Quindi offrirgliele in modo estremamente intuitivo e facile con questo scroll continuo può favorire nell’utente la possibilità di imbattersi in risultati affini alla sua ricerca iniziale, che magari non aveva considerato.

Molti ovviamente già si chiedono se questa modifica influirà in qualche modo sulle ads di Google. Mohamed Farid Product Manager di Google Ads assicura che questo scroll non influirà sulle modalità di calcolo dell’asta relativa all’annuncio e sugli algoritmi che calcolano il ranking dell’ad. Anche se ci potranno essere dei cambiamenti nelle metriche.

Sicuramente una variazione riguarderà le query che generano gli annunci nella parte superiore ed inferiore della pagina. In generare gli algoritmi di Google ricalcoleranno il ranking dell’annuncio per ogni pagina della SERP al fine di visualizzare sempre gli annunci più utili e pertinenti all’inizio della pagina.

Implicazioni SEO del continuous scroll

La sparizione della seconda pagina (così come della terza e quarta) avrebbe degli effetti SEO sulle stime di traffico organico e sul reale valore del posizionamento naturale. Sicuramente cambierà la curva dei click e il CTR SEO in quanto la serp sarà più fluida e ci saranno meno divisioni tra pagine. Potrebbero pertanto verificarsi effetti positivi per i risultati posizionati tra terza e seconda pagina, soprattutto relativamente alla perdita di percezione relativa al cambio pagina che viene a perdersi con il continuous scroll.

Di fatto ci sarà una maggiore competizione tra le pagine posizionate e a la differenza la faranno soprattutto gli snippet di anteprima (page title e description) fattore sul quale Google si è molto concentrato.

Verrà data importanza maggiore a immagini e contenuti multimediali, importanti ora più che mai ad intercettare l’attenzione del navigatore. Gli strumenti SEO dovranno adeguarsi a queste novità perché non basterà più dire in che pagina è posizionato un sito, ma bisognerà indicare se un risultato ben posizionato (ad esempio) è raggiungibile dopo un solo scroll.

Redazione